La psicoterapia dedicata alla primissima infanzia

Mi occupo di percorsi mirati per bambini in età prescolare, dai 0 ai 6 anni


Ci troviamo nel mio studio a Padova. Mamma Erica con in braccio il figlio di 1 anno, Luca, è seduta di fronte a me. Noto subito che sembra veramente molto stanca e afflitta.

Io: Benvenuti! Ciao tatino, che meraviglia che sei!!  Cosa mi racconti?

Luca risponde sorridendo e con dei gorgheggi

Io: Ma davvero? Mi racconti tutte queste cose!

Io (rivolta alla mamma): Mi aveva accennato al telefono che il bambino non dorme, mi racconti un po’...

Mamma Erica: sì Dottoressa, non dorme! Sono esausta!

Io: Si vede che è molto stanca ed esausta…

Mamma Erika (sospirando): non dorme né di giorno né di notte…

Io: Mi racconti la vostra giornata tipo…

Finito il racconto le spiego che posso iniziare a osservare il comportamento di Luca per definire la strategia migliore per il mio intervento. Nei suoi occhi intravedo una piccola speranza fare capolino.

Durante la seduta e in quelle successive osservo eventuali modelli di comportamento e interagisco con la mamma per darle un supporto emotivo e aiutarla a creare un ambiente e un’atmosfera adeguati per il sonno di Luca.

Se necessario possiamo coinvolgere il papà o altri membri della famiglia.

Dopo alcune sedute Erica nota un miglioramento significativo nella qualità e nella durata del sonno di Luca.

Mamma Erica: Stento ancora a crederci: finalmente dormiamo! Luca riposa tutta la notte e durante il giorno è molto più tranquillo e sereno.

Io: Sono felice dei progressi che stiamo facendo. Continuiamo a lavorare insieme per assicurarci che Luca continui a dormire bene e che voi possiate riposare con lui.

Questa che ti ho appena descritto è una delle scene che spesso mi è capitato di vivere durante la mia esperienza professionale nell’ambito della psicoterapia dedicata ai bambini molto piccoli.

Quando entra una famiglia o una mamma con il bambino, comunico con entrambi. Ovviamente con il bambino piccolo instauro un 'dialogo' fatto di versi e gesti. Questo mi permette di entrare in contatto profondo con il bambino e sentire ciò che sente.

Con gli adulti dialogo, invece, per comprendere le difficoltà che hanno. Osservo soprattutto i “malintesi” che ci sono nella relazione e li esplicito dando voce sia al bambino che all’adulto.

La psicoterapia della primissima infanzia


Uno dei problemi che può aiutare a risolvere la psicoterapia della primissima infanzia è proprio quello del sonno lavorando sull'osservazione del comportamento del neonato e sull'interazione con i genitori.

Se hai letto la pagina dove mi presento sai che mi occupo da circa 16 anni ormai, di percorsi di psicoterapia per i bambini in età prescolare.

Dopo la laurea mi sono formata presso una struttura dedicata dell'Ulss di Verona: il Servizio di neuropsichiatria infantile e dell'età evolutiva.

Poi ho continuato negli anni ad occuparmi di bambini e famiglie adottando vari tipi di approccio, compreso, ove possibile un particolare contatto corporeo a scopo terapeutico: il massaggio cranio-sacrale.

Ma ora probabilmente ti starai chiedendo…

Quali sono i problemi più comuni per cui un bambino dai 0 ai 6 anni può avere bisogno di uno psicoterapeuta della primissima infanzia?


I problemi più comuni per cui un bimbo dai 0 ai 6 anni può avere bisogno di uno psicoterapeuta possono essere:

  • Difficoltà del sonno: i bambini possono avere difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati durante la notte. Questo può causare stanchezza e irritabilità durante il giorno.
  • La difficoltà a defecare, nota anche come stitichezza, è un problema molto comune e può avere molteplici cause.
  • Difficoltà di alimentazione: i bambini possono avere difficoltà ad accettare nuovi alimenti o a mangiare quantità adeguate. Il che può causare problemi di crescita e nutrizione.
  • Difficoltà nell'adattamento e nell'apprendimento: i bambini possono avere difficoltà a imparare nuove abilità o ad adattarsi a nuove situazioni, come iniziare la scuola materna o la nascita di un fratello.
  • Difficoltà comportamentali: i bambini possono mostrare comportamenti aggressivi, eccessivamente timidi o rigidi, che possono interferire con le loro relazioni sociali e la loro capacità di apprendere.
  • Difficoltà emotive: i bambini possono esibire segni di ansia, depressione, o altri disturbi dell'umore, che possono interferire con la loro capacità di godersi la vita e di adattarsi alle situazioni.
  • Problemi di sviluppo: i bambini possono avere difficoltà nello sviluppo del linguaggio, delle abilità motorie o delle abilità sociali, che possono interferire con la loro capacità di comunicare e di interagire con gli altri.

Queste sono alcune delle problematiche più frequenti e si possono affrontare con una combinazione di terapia individuale e familiare.

Qual è il mio approccio?


I percorsi terapeutici che adotto sono molteplici, non uso tecniche standard per ogni bambino. L’unico punto in comune è sempre l’OSSERVAZIONE. Una volta osservati i comportamenti del bimbo decido la via più adatta da percorrere.

Le problematiche che ho citato nell’elenco sono molto più frequenti di quello che si possa pensare. Un tempo, un genitore in difficoltà, si affidava ai consigli della mamma, della nonna o dei parenti più stretti. Oggi la complessità della realtà che viviamo fa sì che quelli che una volta erano consigli preziosi, oggi probabilmente non sono più adatti a risolvere situazioni che rischiano di diventare complicate da gestire per il benessere del bimbo.

Senza contare che ogni bambino è unico, dunque è impossibile che ci siano soluzioni valide per tutti. Ciò che ha funzionato per il figlio dell’amica, per esempio, non significa che funzioni per il nostro bambino.

 

Se ti trovi in una delle situazioni precedentemente descritte e cerchi un aiuto professionale per la loro gestione oppure desideri ricevere semplicemente ulteriori informazioni sul mio particolare tipo di approccio