L’approccio psicoterapeutico:
come opero
Nel mio studio a Padova
Cos’è la psicoterapia e le differenze tra psicoterapeuta e psicologo
Prima ancora di parlare del mio approccio alla psicoterapia vorrei fare un po’ di chiarezza.
Nel linguaggio comune termini come psicologo e psicoterapeuta vengono spesso accomunati e utilizzati come intercambiabili. In realtà non è così. Lo psicologo è un professionista laureato in Psicologia, iscritto all’Albo Professionale. Lavora per promuovere il benessere della persona e può lavorare in ambito clinico, aziendale, sportivo ma non può trattare disturbi psicologici o psichiatrici.
A differenza dello psicologo lo psicoterapeuta è un professionista laureato in Psicologia o Medicina che possiede strumenti clinici, avendo frequentato una scuola quadriennale di specializzazione dopo la laurea che abilita alla psicoterapia.
Io sono sia psicologa che psicoterapeuta. In più, a completamento della mia formazione, ho conseguito un’ulteriore abilitazione con un master accreditato in psicodiagnostica presso il ministero della salute che mi permette l’uso di particolari strumenti come il test di Rorschach, test proiettivi, di livello e neuropsicologici in ambito clinico e peritale.
Cosa vuol dire essere psicoterapeuta ad orientamento junghiano
"L’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c’è una qualche reazione entrambi ne vengono trasformati"
Carl Gustav Jung
Come ho raccontato nella mia presentazione, alla pagina conosciamoci ho capito cosa volesse dire realmente psicoterapeuta ad orientamento junghiano quando ho visto i reali benefici sui pazienti di questo particolare approccio.
La psicoterapia junghiana mi ha insegnato che prima di tutto a percepire la persona nella sua totalità. Mi ha insegnato ancora, a non fermarmi al sintomo ma a interpretarlo come un campanello d’allarme di un contesto molto più ampio sul quale fare un lavoro profondo.
Cos’è l’immaginazione attiva: un esempio di tecnica terapeutica
L’immaginazione attiva è una tecnica ereditata da Jung. Essa consiste principalmente nel:
- focalizzarsi su un’immagine
- far vivere l’immagine stando in relazione con essa
Una sorta di “sogno ad occhi aperti” come la considerava il suo inventore che può diventare una porta di accesso privilegiato al nostro inconscio.
L’importanza del contatto corporeo a scopo terapeutico: il massaggio cranio-sacrale
Il contatto fisico è molto distante dalla percezione classica di una seduta terapeutica. Questo perché storicamente la psicoanalisi vuole l’analista come un soggetto neutro.
In realtà l’uso del contatto fisico come tecnica di intervento terapeutico è molto importante sia con i bambini, che con gli adulti. Il corpo, per chi la sa leggere, è una mappa della nostra psiche.
Ecco perché una delle tecniche terapeutiche che uso è il massaggio cranio-sacrale. Si tratta di un trattamento corporeo fatto tramite il tocco non invasivo grazie al quale si riesce, trattando la fascia, a sciogliere blocchi emotivi anche importanti.
Qual è il mio approccio psicoterapeutico?
L'aspetto più importante del mio approccio terapeutico è la RELAZIONE con la persona che si affida a me. In particolare:
- Il mio metodo è focalizzato sul paziente: non applico tecniche standard, l’unica cosa che è uguale per ogni paziente è che sono lì per lui
- la relazione è fondamentale e si basa su FIDUCIA, ACCESSIBILITÀ e EMPATIA
Senza queste componenti non si intraprende nessun percorso di trasformazione che porti al ristabilirsi di un equilibrio.

Altri percorsi terapeutici
La collaborazione con un team di terapeuti ha dato vita ad un’esperienza che unisce tre tecniche terapeutiche: la tecnica di Immaginazione Attiva di provenienza junghiana, la Respirazione Olotropica di Stanislav Grof e i percorsi di cura presenti in molte culture tradizionali, in un’unica esperienza terapeutica. Tale esperienza permette l’alterazione dello stato di coscienza - lo stato di transe - raggiungendo immagini e sensazioni che provengono dagli strati più profondi della psiche. Attraverso l’immersione guidata nell’inconscio, è possibile trovare e ricreare vie di guarigione, di trasformazione e rinascita interiore, mantenendo pur tuttavia uno stato di parziale vigilanza che permette il ricordo dell’esperienza e la sua elaborazione. Oltre che in gruppo, applico questa tecnica anche a livello individuale nel mio studio.
